25 ottobre 2010

L’avvocato del diavolo

Giovedì sera durante la puntata di Diretta Verona su Telearena avrei voluto intervenire dopo esser stato tirato indirettamente in ballo dal Presidente di Agsm Paternoster, in collegamento telefonico e non in studio causa indisposizione fisica. Purtroppo le telefonate da casa sono state molte e gli interventi in studio frenetici ed accesi, non sono riuscito dunque a dire la mia in diretta.
Affido quindi le mie riflessioni e risposte a questo comunicato.
Sabato 9 ottobre nella manifestazione organizzata dai comitati a favore del riciclaggio e contraria alla riattivazione dell’inceneritore ero uno dei 4 diavoli travestiti che trainavano il carro allegorico allestito per la manifestazione. Paternoster ha dichiarato che con questa gente travestita non vuole confrontarsi perché facciamo disinformazione.
Intanto io alla manifestazione c’ero, nonostante affetto da lombosciatalgia non ho voluto mancare. E non ci sto ad essere nuovamente classificato come “terrorista mediatico” (anzi in trasmissione declassificato a puro “terrorista” senza nemmeno il mediatico come epiteto!) perché mi impegno come molta altra gente a diffondere notizie anche pesanti per far comprendere al maggior numero di persone possibile la gravità della situazione. E se si parla di tumori o possibili altre malattie sono le evidenze scientifiche che lo attestano, non la mia volontà o quella dei comitati.
Ci tengo molto a precisare inoltre che l’idea di travestirsi da diavoli è nata da una frase di Padre Alex Zanotelli, non un personaggio del calibro di Osama Bin Laden. Padre Zanotelli in più di un’occasione nella sua opera a favore del riciclaggio e della corretta gestione dei rifiuti, ha affermato: “Dio ricicla e il diavolo brucia”. Abbiamo quindi identificato nei 4 diavoli attorno al carro chi sostiene l’incenerimento perché tutto nella e per la manifestazione era fondato su questa dicotomia: il volantino divulgativo, il banner sul nostro sito, gli striscioni e anche i figuranti. Tutto con questo contrasto, dai colori alle scritte. E figuranti che non eravamo solo noi 4 diavoli, perché più avanti rispetto a noi decine di bambini saltellavano con bianche ali angeliche, a rappresentare chi invece ricicla nella visione di Padre Alex. Ma questi bambini ovviamente nessuno li ha visti… come nessuno ha colto il messaggio di fondo che volevamo trasmettere.
Vorrei poi soffermarmi su altre dichiarazioni avvenute durante la trasmissione, sulle quali avrei voluto esporre il mio pensiero.
Il non ancora Direttore di AGSM Giampietro Cigolini (perché non ancora nominato e tuttora con lo stesso incarico nell’altro grosso ente partecipato del Comune, AMIA) ha dichiarato in apertura che Verona non si è ridotta come Napoli o Palermo con i rifiuti nelle strade solo grazie all’attività compiuta a Ca’ del Bue, specificando chiaramente in precedenza come le operazioni svolte ultimamente sono state solo di selezione meccanica del rifiuto indifferenziato, non quella di combustione. Ha affermato che l’impianto di Ca’ del Bue risulta quindi necessario, ma alla luce dei fatti se ha funzionato solo il separatore quello che conta davvero è la raccolta differenziata allora! E qui mi trova perfettamente d’accordo!
Snocciolando poi cifre sulla quantità giornaliera di rifiuto indifferenziato prodotto su tutta la provincia (quello che si intenderebbe bruciare) ha dichiarato 645 tonnellate/giorno, con una differenziata che arriva al 54%, a livello medio provinciale appunto [una domanda sorge ora spontanea: ma se ci sono comuni come S.Martino, rappresentato in studio dal Sindaco Avesani, che sono all'80% e altri ben oltre, come mai la media è così bassa? che sia la grande e sviluppata città che a fatica supera il 50% a tirare verso il basso le cifre? mah...]. Facendo al volo quattro conti ho calcolato come produzione totale giornaliera circa 1400 tonnellate. Il Direttore (di AMIA) Cigolini sostiene si debbano bruciare al giorno dalle 550 alle 580 tonnellate di immondizia. Dovendo per legge raggiungere il 65% di materiali differenziati entro il 2012, resterebbero fuori 491 tonnellate. Come fa quindi l’inceneritore a funzionare se ha un deficit oscillante tra le 60 e le 80 tonnellate al giorno? E questo secondo conti spicci, ma soprattutto con l’ipotesi che la differenziata non superi mai la cifra 65% dettata dalla legge. Ma soprattutto che non si importino rifiuti da fuori provincia!!  E non considerando poi l’arguta osservazione di Stefano Fittà, rappresentante in studio di tutti i comitati ed associazioni uniti nella battaglia, sull’impossibilità di trasferimento di ‘normali’ rifiuti solidi urbani oltre i confini provinciali, ma la libera circolazione per quelli speciali, di cui fa parte il “cdr”: il fantomatico Combustibile Da Rifiuto, elaborato finale di un semplice trattamento meccanico delle ‘sgaùie’ (o ‘scoasse’ o ‘scovasse’ visto che arriveranno da altre province venete più a oriente della nostra).
Sempre il quasi Direttore (di AGSM) Cigolini ha parlato nuovamente della visita compiuta ormai anni fa in Israele ad un impianto di trattamento a freddo, perché spinti dai comitati. Non è assolutamente vero! L’impianto in questione, della ArrowBio, sono andati a visitarlo in totale autonomia decisionale, noi ne abbiamo solo preso atto. Constatando successivamente come non sia stata prodotta una relazione documentativa ufficiale al livello di azienda, perché i fini ultimi del viaggio internazionale (intercontinentale aggiungerei) erano ben diversi e votati al solare fotovoltaico. Ha ripetuto come in ogni caso questa tecnologia non si possa applicare in Italia. Si vede che Civitavecchia è da poco un’enclave vaticana o di qualche altro stato straniero, S. Marino forse. Ricercare per credere… (non l’appartenenza della città romana ad uno stato estero, ovvio).
Per la prima volta ho sentito però dichiarazioni chiare sul risparmio di inquinamento che l’inceneritore causerà andando a sopperire all’utilizzo di chissà quante vecchie caldaie inquinantissime per riscaldamento domestico. Era ora si capisse come l’impianto di teleriscaldamento non esiste attualmente e nemmeno è compreso nel bando di gara dei nuovi forni né nel revamping dei vecchi! Nessun problema, perché se ne occuperà in toto AGSM, intervenendo e sovrapponendosi quindi al progetto di un’altra azienda esterna (ed estera) o cercando di restaurare le vecchie strutture mai entrate in funzione e realizzando le condutture che dopo alcuni chilometri raggiungeranno i primi centri abitati. Questo almeno è quello che ho dedotto, senza alcuna visione luciferina o terroristica.
Vorrei ribadire però, rispondendo anche alle dichiarazioni del Presidente di Circoscrizione e vice Presidente della Provincia e Assessore alle Politiche del Settore Faunistico (Caccia-Pesca) e Assessore (infine) all’Ambiente Fabio Venturi, come nonostante si riesca ad effettuare questo teleriscaldamento, usare il termine “termovalorizzatore” risulta sempre alquanto inappropriato, oltre che sempre contrario alle disposizioni della Comunità Europea…
Come risulta ridicolmente inopportuno, fuorviante e totalmente fuori luogo ed errato considerare i rifiuti come fonte di energia rinnovabile!!! E qua il Direttore o neo o ex che sia Cigolini dovrebbe davvero vergognarsi! Perché perfino la legge italiana solamente con uno stratagemma considera i materiali post consumo come fonte ‘assimilata’ alle rinnovabili. Non una rinnovabile essa stessa! Questo sicuramente fa parte della vera disinformazione Direttore…
Concluderei con l’ultima non banale osservazione sulla destinazione ignota delle ceneri e scorie in uscita dall’inceneritore. Aggiungerei a queste però anche i filtri una volta intasati. Il silenzio degli interpellati non lascia adito a grandi immaginazioni: finiscono anche loro in discarica. Peccato non abbiano avuto però il coraggio di ammettere che data la pericolosità alcuni scarti necessitino di discariche speciali. Un po’ come le scorie nucleari stoccate in eterno nelle miniere dismesse di salgemma in Germania…
Sarebbe tante e altre le considerazioni e gli approfondimenti da fare, ma mi limito a questi che sarebbero stati quelli su cui avrei focalizzato il mio intervento telefonico purtroppo non avvenuto.
La puntata è stata una bella iniziativa e credo abbia avuto un buon successo, basti considerare l’ottima qualità degli interventi delle telefonate dei telespettatori, dimostratisi quasi più preparati ed attenti di alcuni ospiti in studio.
Inviterei quindi Mario Puliero, direttore dell’emittente televisiva, e il suo staff a ripetere prossimamente l’argomento, anche da giovedì prossimo. Focalizzando magari su un settore specifico ed invitando ospiti tecnici, facilmente reperibili anche sul territorio veronese, si potrà cominciare davvero a fare una seria informazione sulla vicenda inceneritore.
La manifestazione l’ha dimostrato e i fatti proseguono. La scelta fatta non è condivisa da una fascia sempre più grande di cittadini.
Damiano Bonazzo
www.veronareattiva.org

 

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