30 dicembre 2008

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IL SOLE 24 ORE BOCCIA VERONA

CULTURA, SERVIZI, AMBIENTE E SALUTE
L'ALTRA FACCIA DI VERONA



Anche quest'anno il quotidiano il Sole 24 ore ha pubblicato la classifica delle città d'Italia secondo la qualità della vita, calcolando sei indici, il Tenore di Vita, Affari e Lavoro, Servizi Ambiente e Salute, Ordine Pubblico, Popolazione e Cultura.
Verona ne esce bocciata, perdendo, rispetto al 2007, addirittura 9 posti in classifica e posizionandosi dietro le principali città del Veneto. Pesa il netto passo indietro in materia di “Servizi, Ambiente e Salute”, il cui indice fa sprofondare Verona al 75° posto, nonché l'imbarazzante dato relativo all'indice di “Cultura”, crollato di 25 posizioni rispetto al 2007.
Un terremoto su Verona, la senatrice Maria Pia Gravaglia parla di “Decadenza della vita culturale”, spiegando che “Il peggioramento della qualità dei servizi ed il passo indietro a livello di tutela ambientale sono infatti segnali allarmanti che non possono essere ignorati, soprattutto da parte di chi ha la responsabilità di amministrare una città come Verona in cui poco tempo fa la vivacità di offerta in ambito di intrattenimento e vita culturale era vanto per tutti i veronesi”.

Il sindaco Tosi invece di prendere atto dei dati e rimboccarsi le maniche, preferisce polemizzare con Il Sole 24 Ore, strumento, agli occhi del sindaco, della propaganda di sinistra, arrivando a criticare i dati sull'Ambiente elaborati da Legambiente, definita nel corso di un intervista pubblicata su L'Arena, fonte parziale e politicamente schierata. Il sindaco di Verona dunque rimane sereno, perché “percepisce”, come da lui dichiarato, la soddisfazione dei cittadini per il lavoro dell'amministrazione, percezione confermata da sondaggi mirati commissionati dal Comune stesso. Sondaggi che non vengono resi noti e che probabilmente non descrivono la percezione di inquinamento di molti quartieri di Verona (città più' inquinata d'Italia), la percezione della scarsità di servizi di trasporto pubblico, l'assoluta carenza di parchi e verde in città, la percezione di un progressivo depauperamento del substrato culturale cittadino. Di fronte a queste percezioni il sindaco Tosi sembra restare indifferente e preferisce percepire il senso di sicurezza trasmesso da un mezzo militare che solitario gira per le vie del centro della città.
In risposta alle inadeguate dichiarazioni del Sindaco, Legambiente non può fare altro che sottolineare che i dati sull'ambiente e sull'inquinamento pubblicati dal quotidiano Il Sole 24 Ore sono stati forniti dal Comune stesso. “Il Sole 24 Ore non è un pericoloso giornale sovversivo. E' il quotidiano di Confindustria e ha utilizzato i dati del rapporto “Ecosistema Urbano” di Legambiente perché questo documento è ritenuto il più completo, il più aggiornato e il più serio sui temi ambientali. I dati utilizzati da il Sole 24 Ore, da Italia Oggi, dall'Istat, dal Cresme e da altri istituti di ricerca non sono prodotti da Legambiente ma sono forniti dal Comune. E poi, a cosa si riferisce Tosi quando dice che Legambiente è schierata a sinistra? Forse gli sfugge che i numeri sono numeri e non sono manipolabili come spesso si usa in politica.”

29 dicembre 2008

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CONTRO L'EGOISMO SOCIALE

di Valeria Gasperi (pubblicato su http://www.popolis.it/)

Verona - L'amarezza che molti avvertono nel "vedere quotidianamente la città sprofondare sempre più nella chiusura e nella paura" si è espressa con tutta forza in un appello, lanciato via web e sottoscritto già da centinaia di persone (e altre possono liberamente aderire), perché possa rinascere la città dell’accoglienza, della tolleranza, della disponibilità, del rispetto. Alla base dell'iniziativa, il desiderio di vivere Verona senza incorrere in divieti continui, senza dover rinunciare ad azioni semplici e spontanee come un gesto di umanità verso mendicanti e barboni, mangiare o bere in luoghi pubblici, ascoltare e vedere suonatori e artisti di strada: di appartenere insomma ad una comunità capace di aprirsi alla convivenza, resistendo a timori indotti e a pregiudizi. Tra i promotori di "Verona città aperta", Renzo Fior, responsabile dela comunità Emmaus di Villafranca, Mao Valpiana del Movimento nonviolento, Giannina Dal Bosco, Giuseppe Malizia e Giacomo Corticelli: il gruppo trasversale, ricco di presenze diverse per provenienza sociale, professionale, politica, è coeso nella volontà di trasformare in agire politico collettivo un disagio ormai troppo generalizzato. All'appello per una città solidale, in cui "non si tolgano più le panchine dai parchi per impedire ai poveri di sedervisi", seguiranno tre incontri: con Federica Panizzo, l'avvocato che difese i Sinti dagli attacchi della Lega, con il procuratore Guido Papalia, che commenterà le ordinanze del sindaco Flavio Tosi e con Mao Valpiana, che parlerà di disobbedienza civile. Il percorso sarà suggellato da una mostra fotografica sugli orrori di una città che ha scordato i valori dell'accoglienza e in cui la "sicurezza" diventa cardine che giustifica ogni misura, nella prospettiva inquietante dell'egoismo sociale.

27 dicembre 2008

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STRAPPATO LO STRISCIONE DI NICOLA


Nella notte di Natale, strappato dai soliti noti l'ultimo striscione in piazzetta Nicola Tommasoli

Nella notte di Natale qualcuno a Verona ha fatto sparire l'ultimo striscione, quello giallo, in piazzeta Nicola Tommasoli. Nei giorni scorsi erano stati strappati molti biglietti, gettati negli scavi romani, ora sparisce l'ultimo striscione appeso mesi primi. Gli alberi di Natale, le mille luci svavillanti, che fanno assomigliare Verona alla brutta copia di una Las Vegas in salsa scaligera, sono li in bella mostra, evidentemente non danno fastidio ma anzi fanno apparire Verona ancora più "bella e appetitosa", i biglietti e gli striscioni che ricordavano la morte di un giovane ragazzo per mano di ragazzini fascisti, quelli si invece che davano fastidio. Non c'è che dire, veramente un bel regalo.Sarà necessario farne subito un altro, di striscione, ed anche ritornare in quel luogo a ricordare Nicola.



Gianni Zardini



25 dicembre 2008

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Flavio Tosi, condannato dalla corte d' Appello di Venezia a due mesi di reclusione per propaganda di idee razziste, riceve in dono dagli Scout la Luce di Betlemme, la lanterna simbolo di pace e di solidarietà.
Intanto 250 dipendenti precari del Comune vengono licenziati.


Tosi con la «luce della pace»
È stato approvato il bilancio di previsione 2009 del Comune con 28 favorevoli 11 contrari ed un astenuto, il consigliere Marisa Brunelli dell’Ulivo per Verona. Il voto è arrivato ieri poco prima della 22 che poi è proseguita per votare altre tre delibere. La seduta di ieri, all’esterno del Palazzo, era stata movimentata anche da una presidio, sulla scalinata di Palazzo Barbieri, dei 250 dipendenti precari del Comune a cui, in massima parte, non verrà rinnovato il contratto (53 di loro non possono venire riassunti in seguito al decreto Brunetta che non permette di riassumere chi non ha svolto tre anni di lavoro negli ultimi cinque).
Intanto, nella seduta di ieri gli scout hanno consegnato al Consiglio comunale la Luce di Betlemme, la lanterna simbolo di pace e di solidarietà. Una delegazione dei rappresentanti dell’Associazione guide e scout cattolici Italiani (Agesci), del Corpo nazionale Giovani esploratori italiani (Cngei) e del Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci) ha portato simbolicamente in dono al Consiglio la fiammella di pace che sarà mantenuta accesa nel Pronao di Palazzo Barbieri fino al prossimo 6 gennaio (giorno dell’Epifania).
Hanno accolto la lanterna, accesa per la prima volta 22 anni nella grotta della Natività di Betlemme e ogni anno in giro per l’Europa via treno, sempre con gli scout, il sindaco Flavio Tosi e il presidente del Consiglio comunale, Pieralfonso Fratta Pasini, in rappresentanza di tutta l’amministrazione. Agli scout il sindaco ha augurato che «questo importante messaggio di pace e amore vi possa guidare sempre nella vita». Intanto, grazie a un emendamento di Monica Lavarini (Lista Tosi) è stato eliminata dal piano delle opere pubbliche 2009-2011, allegato al bilancio, la voce di una scuola materna e di un asilo nido da costruire all’ex Arsenale, con 1,5 milioni, inserita per errore nel documento finanziario.
Arena di Verona Venerdì 19 Dicembre 2008 p8.

14 dicembre 2008

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appello del comitato verona città aperta

per adesioni Comitato verona città aperta: veronacittaaperta@hotmail.it

Verona, città aperta

Siamo cittadine e cittadini veronesi.


Vogliamo abitare una città in cui ci sia rispetto innanzitutto per la democrazia e per la vita delle persone, in cui sui temi importanti per la comunità, che riguardano la cosa pubblica, si ascoltino democraticamente i cittadini; in cui la libertà di religione non perda mai di vista la laicità delle istituzioni.

Vogliamo sentirci liberi di vivere, con civiltà e rispetto dei bisogni e dei desideri di tutti, gli spazi della nostra città, senza incorrere in continui divieti che impediscono anche le più semplici azioni del vivere quotidiano (fare un gesto di umanità verso mendicanti e barboni; mangiare o bere in luoghi pubblici; sentire e vedere suonatori e artisti di strada, ecc.).


Vogliamo educarci ed educare le giovani generazioni alla cittadinanza, alla convivenza, alla convivialità e alla nonviolenza. Intendiamo riappropriarci della nostra piena cittadinanza, vincendo le paure indotte e resistendo ai divieti assurdi e ai pregiudizi.


Non ci piace una Verona che perde di vista la vera legalità (diritto alla sicurezza, al lavoro, alla casa) garantendo i forti e criminalizzando i deboli; che multa chi mangia un kebab mentre e nel contempo consente le spericolate azioni dell’alta finanza.


Non ci piace una Verona che fa ancora troppo poco per superare la povertà,"la marginalità, lo sfruttamento e la violenza sulle donne e per comporre armonicamente le differenze tra le persone, ma che si accontenta di mettere al bando i poveri, i marginali, le schiave prostituite e i ‘diversi’.


Non ci piace una Verona che negando diritti crea clandestinità, calpesta fondamentali libertà democratiche e si dimentica del dovere di asilo ed ospitalità verso chi magari fugge dalla guerra, dalla persecuzione, dalla fame.


Non ci piace una Verona corporativa, egoista, rozza, escludente, inospitale e ci ribelliamo all’indifferenza e alla mancanza d’indignazione verso i soprusi quotidiani, che possono giungere, come accaduto, fino al pestaggio a morte di un ragazzo ucciso dalla violenza e dall’odio, alimentati dall’intolleranza senza motivo.


Per questo proponiamo a tutti coloro che si riconoscono in questo appello di sottoscriverlo e di costruire un percorso pubblico da "fare insieme", per far rinascere una Verona dell’accoglienza, della tolleranza, della disponibilità, del rispetto; vogliamo opporci alla deriva di civiltà, reagiamo contro una città in cui la ‘sicurezza’ diventa il cardine che giustifica ogni misura, trasformando ogni malessere in egoismo sociale.


Vogliamo esprimere in modo visibile a tutta l’opinione pubblica veronese il nostro dissenso verso una città chiusa, discriminante e paurosa e il nostro progetto di una città aperta, giusta e gioiosa.

per adesioni Comitato verona città aperta :

Cristina Stevanoni,
Prof. Claudio Bassi (MD, FRCS),
Alice Castellani (artista e giornalista),
Maria Geneth (medico),
Emanuela Pasetto (avvocata),
Riccardo Trespidi (medico),
Prof. Roberto Leone,
Maria Cristina Danzi,
Maria Rita Serantoni (presidenza ARCI di Verona - responsabile progetti),
Fabio Bucher,
Roberto Buttura (già Assessore regionale alla Sanità),
Dino Poli (ingegnere, dirigente scolastico),
Silvana Valpiana,
Federica Panizzo (avvocata),
Giuseppe Balocco,
Giorgio Bragaja,
Ettore Nardelli,
Clara Rossi (docente),
Bruno Fini (pensionato),
Fabrizio Bertoli (bibliotecario UniVR),
Olivia Guaraldo,
Valentina Meurisse,
Lorenzo Bolomini,
Miria Pericolosi,
Tiziana Valpiana (già parlamentare),
Daria Ferrari,
Liliana Sannini,
Elio Renato Specchierla (e moglie),
Graziano Perini (consigliere comunale),
Gianni e Margherita Basso,
Paolo Rossignoli (editore),
COORDINAMENTO VERONESE DELLE COMUNITA' CRISTIANE DI BASE,
Giorgio Maria Bellini (poeta),
Flavio Savoldi (pensionato),
Susanna Morgante,
Agata La Terza (docente),
Matteo Dal Prà (impiegato settore privato e delegato Filcams-CGIL VR),

Adriano Morelato, perito industriale; Agnese Rossi; Agostino Mondin, giornalista; Alberta Breda, impiegata; Alberto Ballestriero, progettista di giardini; Alberto Falezza, studente; Alberto Franciosi; Alberto Sperotto, imprenditore; Aldo Barbini, tecnico ambiente; Alessandra Galetta; Alessandra Rinaldi, fisioterapista; Alessandra Zanardi, dirigente; Alessandro D'ambrosi, consulente servizi per lo spettacolo; Alessandro Falcone, consulente informatico; Alessandro Lanteri; Alessandro Tommolini, operatore sociale e studente; Alessia Berardinelli, impiegata; Alice Sartori, studentessa; Alice Silvestri; Alvise Pettoello; Amaranta De Francisci, pittrice e illustratrice; Amelia Cioffi; Anastasia Mostacci; Andrea Turco, insegnante; Angelo Campedelli, architetto libero professionista e assessore comunale; Angelo Stradiotti, dirigente; Anna Braioni architetto; Anna Cazzavillan, studentessa universitaria; Anna Maria Dal Dosso; Anna Maria Romito; Anna Marta Castellazzo, dipendente ospedale pubblico; Anna Rita Fazzitta; Anna Tantini, insegnante; Annalisa Bambara, disoccupata; Annamaria Danese, pittrice; Antonella Bianchi; Antonella Croveglia, maestra; Antonella Iovino, mamma, studentessa e dipendente pubblica; Antonia Montenovesi, insegnante; Antonietta Azzetti, insegnante; Arianna Beccaletto, studentessa; Arianna Vecchini, casalinga; Aurelio Bauckneht, GoloGas Gruppo d'acquisto solidale di Verona Sud; Balen Lopez de Munain; Barbara Bonafini, praticante avvocata; Barbara Nardi; Bernardino Torsi; Beschin Katia, portalettere; Biagini Patrizia; Bianca Menichelli; Bruna Dozzo, psicologa; Bruno Soriato, attore; Caleffi Carlo, tecnico delle ferrovie dello stato; Camilla Mattielli, studentessa; Camilla Sandrini, studentessa; Campedelli Angelo, architetto e assessore comunale; Carlo Berini; Carlo Castiglioni, cestim; Carlo Corbellari, impiegato amministrativo; Castiglioni Chiara, psicologa e mamma; Chiara Bazzanella; Chiara Caliari, insegnante; Chiara Merci, consulente; Chiara Zonzini, dipendente pubblica; Chiaran Abbinante, educatrice; Claudia Berton, insegnante e scrittrice; Claudia Berton, scrittrice; Claudia Betteri, insegnante in pensione; Claudio Basso, pensionato; Claudio Bertucco, artigiano; Claudio Lorenzi, medico legale; Claudio Paganini, dipendente pubblico; Claudio Squitieri, Operaio Metalmeccanico; Clorinda Turri, pensionata; Coato Flavio; Coltro Tiziana, impiegata;Corrado Corcioni, quadro; Corrado Franceschini, docente ITIS Marconi Verona; Cristina Antonini, insegnante; Cristina Molesini, mamma; Cristina Zorzi, insegnante pensionata; Daniela Caldarelli; Daniela Franchetto; Daniela Piccoli; Daniela Sandrini, psicologa; Daniela Sitta; Daniele Bassi, studente; Daniele Mazzi, elettricista; Daniele Sartori, impiegato; Daria Sartori; Davide Capriani, tecnico elettronico; Davide Gabrieli; Denis Gabrieli; Diambra Mariani; Dino Facchini, dirigente; Donatella Di Muro, dipendente pubblica; Donatella Miotto, assistente sociale; Donatella Molesini, impiegata; Elena Bertolani, insegnante; Elena Mastini, impiegata; Eleonora Ferrari, edicolante; Eleonora Mezzelani, pensionata; Elia Bruzzo; Elisa Cerpelloni, atipica; Elisa Favé, avvocata; Elisa Saletti; Emilia Butturini, studentessa; Emmanuela Chignola, insegnante; Enrico Cervellera, bancario; Enrico de Angelis, giornalista; Enzo Pescatori, pedagogista; Erica Minuz, studentessa; Eugenio Foccoli, medico; Fabio Corsi, pedagogista e dottore di ricerca; Fabio Moser, psicologo psicoterapeuta; Fabio Salandini; Fabrizio de Togni, operaio inquadrato come impiegato per interessi aziendali; Federico Carazzolo, impiegato; Ferrari Eleonora; Filippi Giovanni, pensionato; Filippo Comencini, opertore sociale; Filippo Donati; Fiorella Bimbato, odontotecnica; Fiorenzo Fasoli, ferroviere, già consigliere comunale; Flavia De Paoli; Flavio Coato; Flavio Mirandola, impiegato tecnico; Flavio Rossi, insegnante; Franca Caramazza, dipendente pubblica; Franca Tacci, insegnante; Francesca Basevi; Francesca Bortolaso; Francesca Castegnaro, studentessa; Francesca Corradini, insegnante di yoga; Francesca Gonzato, insegnante; Francesca Predicatori, dirigente; Francesca Rizzotti, insegnante; Francesca Sessa; Francesco Avesani; Francesco Avesani; Francesco Barone; Francesco Bressan, elettricista; Francesco Campara, impiegato; Francesco Cardini, medico; Francesco Corcioni, studente; Francesco Menegazzi, geometra; Francesco Susca, docente; Francesco Voltan, grafico; Franco Ceradini, insegnante; Gaetano Biancon, edicolante; Gaetano Biancon, edicolante; Giacomo Corticelli, studente; Giampaolo Ventoruzzo, pensionato; Giampiero Conti; Giampietro Tosoni, impiegato; Gian Aldo Mantovanelli, sindacalista; Gianbattista Ruffo, operatore culturale; Giancarlo Padovani, pensionato; Gianfranco Magalini, avvocato; Gianfranco Perini, operaio; Gianfranco Perini, operaio; Gianluca Cirillo; Gianluca Bianco, tecnico del suono; Giannandrea Avesani, medico pensionato; Gianni de Zuccato; Gianni Gatto, imprenditore; Gianni Pettenella, medico; Giannina Dal Bosco; Giliola Corradi, impiegata; Gina Sussa, pensionata; Giorgia Bellotti; Giorgio e Rosella Faccioni; Giorgio Gabanizza, già consigliere comunale, provinciale, regionale; Giorgio Massignan, imprenditore; Giorgio Piccoli; Giorgio Righetti; Giorgio Salvi, medico; Giorgio Sartorari, papà e ferroviere; Giorgio Scarato, consigliere provinciale; Giorgio Voltan, impiegato; Giovanna Guandalini, studentessa; Giovanna Manfredini; Giovanna Manganotti, libera professionista; Giovanni Basso, pensionato; Giovanni Corcioni, studente; Giovanni Demontis, pensionato; Giovanni Filippi; Giovanni Giuliari, impiegato; Giulia Ceradini, studentessa; Giuliana Magalini; Giuliano Giurini; Giulietta Lugoboni, impiegata; Giulio Pecori, medico; Giuseppe Aldegheri; Giuseppe Campagnari, ingegnere; Gloria Adami, impiegata; Grazia Bertoldi, precaria e studente; GRUPPO LETTORI "CONFRONTI"; Guido Comazio; Guido Dosso, architetto; Ilaria Rigoli, studentessa; Ilaria Scamperle, libera professionista; Irene Pisanello; Isabella Dilavello, attrice; Isabella Zen, avvocata; Ivana Rebonato, pensionata; Ivo Conti; Jessica Cugini, giornalista; Laura Ferrin; Laura Perotti, dipendente pubblica; Laura Sebastio; Laura Signori Pizzighella; Laurella Arietti; Lea Tommasi, studentessa; Leonardo Clementi, architetto; Leonino Lorenzi; Lia Arrigoni, libraia; Liana Beltramini; Lidia Merlin, insegnante; Liliana Rivero, docente; Liliana Verdolin, pensionata; Lino Pironato, tecnico di laboratorio biomedico; Lisa Forasacco, ostetrica; Liviana Fiorot; Loredana Dilavello, insegnante; Lorenzo Bezzi, impiegato; Lorenzo Facci, insegnante; Lorenzo Sanna, studente; Luca Delponte, giornalista; Luca Dotti; Luca Facci, operaio in casa integrazione; Luca Magnabosco; Luca Richelli, maestro di musica; Luca Sandrini, ingegnere; Luca Trotta, impiegato; Lucia Convertino; Lucia Furlan; Lucia Grubissich, impiegata; Lucia Olini, insegnante; Luciana Chiumenti, pittrice; Luciano Bertazzoni; Luciano Lorini; Luigi Fracasso; Luigi Patuzzo, pensionato; Luigi Ugoli, avvocato; Luigi Viviani; Luigia Pignatti, dottoressa forestale; Luisa Isolani, impiegata; Luisa Leso, impiegata; M.Antonietta Bassetto; Maddalena Brentarolli; Mara de Zuccato; Marcello Bondavalli, architetto; Marcello Peres, studente e archeologo; Marcello Scanagatta, pensionato; Marco Bergamini, dirigente pubblico; Marco Cavallini; Marco Giannettoni; Marco Motta, fisioterapista; Marco Pacini, imprenditore; Marco Passigato, ingegnere; Margherita Cazzola, pensionata; Maria Angela Machado, insegnante; Maria Antonietta Bassetto; Maria Cailotto, insegnante; Maria Cecilia Spezzaferri, pensionata; Maria Dora Lobbia, medico; Maria Luisa Azzolini, insegnante; Maria Luisa Iacomella; Maria Luisa Sitta, insegnante; Maria Picotti, insegnante; Maria Pigaiani, infermiera, counsellor; Maria Pozzati, casalinga; Maria Rita Piccoli, insegnante; Mariacristina Filippin, insegnante; Marianita Montresor, insegnante; Marianna Scapini, dottoranda; Mariarosa Guandalini; Mariella De Sarzana, interprete; Marilena Sartori, infermiera; Marina Vassanelli, ex dipendente Ulss20, pensionata e casalinga; Mario Soffi, impiegato; Mariolina Riolfi, coordinatrice di servizio per l'infanzia; Marisa Pernigo, insegnante in pensione; Marisa Velardita, consigliera provinciale; Marta Castiglioni, impegata; Marta Sartori, studentessa; Martina Bonato, studentessa; Martina Capriani, impiegata; Martino Braccioforte, operaio metalmeccanico; Massimiliano Gelmetti, medico; Massimo Muzzolon; Massimo Valpiana, già consigliere regionale; Matilde Granata, impiegata; Matteo Corcioni, studente; Matteo Zamboni, designer; Maurizio Benassuti Roncari; Maurizio Bighignoli; Maurizio Bolcato, agente di commercio; Maurizio Corticelli, avvocato; Maurizio Meneghello, operaio; Mauro Peroni, preside; Micaela Sgrò; Michela Faccioli, funzionaria terzo settore; Michele Barca, artista; Michele Bertoldi, studente lavoratore; Michele Breveglieri, ricercatore; Michele Fiorillo, dottorando (Phd) in filosofia; Michele Stroppa, impiegato; Miriam Cailotto, pensionata; Mirko Riolfi; Moira Calvetti, insegnante; Monica Busatta, commercialista; Monica Locatelli, studentessa; Morena Modulon, impiegata; Nadia De Paoli; Nadia Garonzi, insegnante; Ottavia Dosso, studentessa; Paola Bozzini, insegnante e giornalista; Paola Fassini, impiegata; Paola Fè; Paola Fresco, archeologa; Paola Schiavi, psicologa; Paola Zamboni, studentessa; Paolo Agostino, pensionato; Paolo Fasoli; Paolo Ferrari, consigliere provinciale; Paolo Fina, impiegato; Paolo Manfrin, dipendente pubblico; Paolo Ragno, impiegato; Paolo Righetti, impiegato e sindacalista; Paolo Salezze; Paolo Zampieri; Patrizia Biagini; Patrizia Malandrin; Patrizia Vedovello Rossari, insegnante; Pia Bovo, insegnante; Pier Angelo Vielmo, architetto; Pier Maria Mazzola, giornalista; Pier Paolo Ambrosi; Raffaele Barbetta, dottore forestale e insegnante; Raffaello Zordan, giornalista; Remigio Masobello; Renata Rossi, insegnante; Renato Martinelli, postale; Renato Peretti; Renzo Fior, comunità di Emmaus; Renzo Magagnotti, maestro; Riccardo Battiferro Bertocchi, storico dell'arte; Riccardo Milano, funzionario terzo settore; Rita Bergamasco, impiegata; Rita Costantini, ex insegnante in pensione; Rita Girelli, insegnante; Roberta Sichi; Roberto Beccaletto, pensionato; Roberto Chavan, agente di commercio; Roberto Lucio Padovani, operaio; Roberto Pianigiani, dipendente pubblico; Rosa Maria Rossi, infermiera; Rosanna Fogliata; Rosanna Squarcella, casalinga; Sabrina Cristini, impiegata; Salvatore Passaro, pensionato; Sandra Ceriani, insegnante; Sandra Tomezzoli, insegnante in pensione; Sandro Campagnola, formatore professionale e tecnico solare; Sara Beccaletto, studente; Sara De Perini, insegnante; Saveria Scodellari; Serena Betti, commessa; Serena Frau; Sergio Pescatori, facoltà di lingue -università di verona; Sergio Zuanetti, impiegato; Silvano Nicoletto, prete; Silvano Solazzi, ingegnere pensionato; Silvia Baschirotto; Simone Bertagnini; Simone Facci, grafico; Sonia Giorietto; Stefania Locatelli; Stefania Marini, architetta; Stefania Peranzoni; Stefano Pippa; Stefano Raccuglia, sindacalista; Stefano Rossetto, funzionario pubblico; Susanna Ghirotto, insegnante; Susanna Magalini; Tommaso Corcioni, studente; Ulyana Avola; Valentina Milanese; Valeria Rigotti, insegnante; Valerio Battistoni, commerciante; Vincenzo Benciolini; Vincenzo Rabino, religioso; Vincenzo Tria, tecnico laboratorio analisi cliniche; Virna Ferfoglia; Vittoria Dubinina; Vittorio Basevi, medico; Walter Lugoboni; Yuri Del Bar; Zeno Benciollini, ingegnere; Zeno Pinamonte, impiegato; Roberta Poiani, pensionata; Liviano Foladori, psicologo; Paolo Valdo; Renato Testi, medico; Diego Tuzzolo, educatore; Lorena Benedetti; Bernardo Piemonte; Silvia Barone; M. Maddalena Soffi, restauratrice; Donata Paolini; Maddalena Feriotti, impiegata; Dina Fraizzoli; Giorgio Felis, pensionato; Giliana Stella, pensionata; Marina Spilier, medico; Loretta Viscuso, insegnante d'arte; Giorgio Merci, pensionato; Ahmed Ijaz, infermiere; Alberta Marin; Pasquale Saturni, pensionato; Barbara de'Nucci, insegnante; Chiara Zorzi, impiegata; Giorgio Salvi, medico; Vincenzo Genovese, architetto; Giancarlo Montagnoli, pensionato; Davide Vaona.

Con il sostegno straordinario di GINO STRADA.

Associazioni Firmatarie











































































13 dicembre 2008

MAIL AI FIRMATARI

Cara amica, caro amico,
il giorno 1 dicembre, ospitato in un’aula dell’Istituto Ferraris, il Comitato ‘Verona, città aperta’ si è riunito per iniziare a concretizzare il proprio lavoro.
Siamo un gruppo trasversale, composto da persone di diversa provenienza sociale, professionale, politica, uniti dalla volontà di ragionare concretamente e pubblicamente su come trasformare in agire politico collettivo il disagio che ciascuno di noi sente di fronte a troppe cose che succedono quotidianamente nella nostra città.

Le circa 150 firme raccolte, tra cui la tua, ci mettono in grado di iniziare alcune attività decise nella riunione di lunedì 1 e di quelle proposte dai tanti che non hanno potuto essere presenti.

Per dare maggiore visibilità all’iniziativa e coinvolgere più persone, si è deciso di continuare la raccolta di firme, fino ad ora riservata a contatti personali, ampliandola ad un pubblico più vasto sia attraverso le mail e le raccolte di firme su moduli (scaricabili dal blog del comitato), sia attraverso la pubblicizzazione del Comitato e delle iniziative decise attraverso una conferenza stampa che si terrà mercoledì 17 dicembre alle ore 12 sulla scalinata del Municipio, con la partecipazione di tutti i firmatari disponibili. Per questo ti chiediamo di farti a tua volta promotore dell’appello, chiedendo a chi conosci di aderire e di inviare la propria adesione alla mail del Comitato
veronacittaaperta@hotmail.it e di voler essere presente alla conferenza stampa (l’appuntamento è alle 11,30 presso il bar Brà).

Affinché tu possa essere aggiornato sulle decisioni prese e le proposte fatte, alleghiamo il verbale della riunione (non rivisto dagli intervenuti, con possibili imprecisioni e omissioni, di cui ci scusiamo, ma siamo pronti a correggere se le correzioni arriveranno alla mail del comitato) corredato da una scheda con le decisioni assunte e le possibilità di partecipazione.
Saremo grati di ogni commento, riflessione, suggerimento, proposta possa giungere alla mail del Comitato che li proporrà alle prossime riunioni.

Ricordiamo a tutti che sul blog del comitato si troveranno via via le firme raccolte e il materiale di documentazione delle iniziative.
Alleghiamo nuovamente il testo dell’appello corredato dall’elenco aggiornato dei firmatari da divulgare e far firmare.
Grazie per l’attenzione e per la partecipazione e un arrivederci a presto

Il Comitato VERONA, CITTA’ APERTA

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Prossimo Appuntamento

Mercoledì 17 dicembre alle ore 12
sulla
scalinata del Municipio
Conferenza stampa
per la presentazione
del "Comitato Verona Città Aperta"

E' gradita la partecipazione di tutti i firmatari.
Ritrovo alle 11,30 presso il bar Brà




11 dicembre 2008

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OSSERVATORIO SUL COMUNE DI VERONA:

Il Comitato Verona Città Aperta pubblicherà in questa sezione notizie, curiosità, indagini, inchieste sul Comune di Verona.










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'Eredi indegni' di Tiziana Valpiana


'Eredi indegni' di Tiziana Valpiana
Commento dell'autore:
La foto ben illustra le politiche culturali del Comune di Verona: sabato mattina 29 novembre in Piazza dei Signori una stube in legno di perfetto stile tirolese, adibita alla vendita di manufatti in legno e corredata da armigeri medioevali oscurava la Loggia di Fra' Giocondo, uno degli esempi migliori, come abbiano imparato nella mostra sul Mantegna organizzata dall'Amministrazione Zanotto, di architettura e decorazione dell'epoca.....
Anche così si distrugge una città e la sua cultura. Dante ha perfino girato le spalle...

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“logge clericali” nella vita pubblica

anche a Verona stiamo assistendo alla ripresa di un pesante clima controriformista e di restaurazione, spinto dalla Curia e dalle varie componenti del mondo cattolico tra le quali in primo luogo l’”Opera”.L’arrogante ingerenza delle organizzazioni clericali più conservatrici trova sempre di più un utile e riverente sostegno anche in ambito economico, politico ed istituzionale.Imponenti risorse finanziarie e strutturali vengono impiegate per la formazione socio-politica dei giovani, per il finanziamento delle scuole e delle università cattoliche, per l’inserimento di adepti nei vertici dei partiti (di ogni schieramento) e nelle istituzioni e, come ultima strategia, per interventi di interessato sostegno alle imprese.
Con l’avvento del nuovo papato ci troviamo di fronte ad una vera e propria regia della restaurazione contro ogni possibile evoluzione ed emancipazione dei nostri sistemi sociali.
Il modello al quale la chiesa si ispira ancora una volta e secondo la sua millenaria tradizione è quello teocratico: controllo dello stato, di ogni istituzione civile e sull’economia, pseudo-etica religiosa sovrapposta al diritto, eliminazione di ogni libertà individuale e di pensiero.
Di fronte ad un quadro così sconfortante e già in atto occorre usare ogni strumento di comunicazione e di mobilitazione delle coscienze per creare connessioni e relazioni non solo tra persone tradizionalmente collegate a movimenti di sinistra ma, in una nuova forma di “resistenza” anche con tutti coloro che vogliono semplicemente vivere in luogo in cui la libertà di pensiero sia garantita e nel quale non siano le gerarchie clericali a dettare le regole della nostra vita, come già accade nel mondo islamico.
Oltre a richiedere l’”apertura” della società veronese bisogna evidenziare in ogni circostanza possibile e con ogni mezzo lecito l’intrusione violenta delle “logge clericali” nella vita pubblica e nel privato di ogni cittadino.
Con ogni mezzo legale e non violento bisogna combattere contro le discriminazioni politiche, economiche e sociali che attraverso occulti e trasversali poteri questi “ordini” continuamente pongono in essere a danno di chi a Verona esprime pensiero libero e laico.
Difendiamo prima di tutto la laicità delle nostre istituzioni e le nostre libertà individuali.

Marzio Scala

5 dicembre 2008

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una città per casinò

1 dicembre 2008

VERBALE RIUNIONE 1 dicembre 2008

VERBALE RIUNIONE COMITATO ‘VERONA, CITTA’ APERTA’
1 dicembre 2008 h. 18,30
Tiziana Valpiana:
Dopo aver ringraziato l’Istituto Ferraris per la disponibilità, mettendo in evidenza un primo deficit democratico a Verona, dove non esiste una sala pubblica centrale e gratuita in cui cittadini e cittadine possano liberamente incontrarsi, fa un relazione di quanto fino ad ora fatto e deciso negli incontri precedenti, aprendo il dibattito all’apporto di nuove proposte e collaborazioni.
Lo scopo del nostro Comitato è prendere parola come cittadini e cittadine, mentre si vorrebbe vederci, sempre più silenziosi e passivi, subire senza ‘disturbare’ le scelte dell’amministrazione, delegando la gestione della vita nella città ai tanti ‘guardiani della sicurezza’.
A Verona dovremmo sentirci sicurissimi, seguiti ovunque, dalle telecamere, dalle ronde, dagli assistenti civici, dalle tante polizie municipali e non, dall’esercito; invece, si muore sempre di più, sul lavoro, in famiglia, a scuola, o ti ammazzano 5 ‘balordi’ (categoria che sembra aver sostituito quella dei delinquenti e degli assassini) per rendere elettrizzante una serata noiosa, o ti massacrano di botte (come successo qualche anno fa nella nostra città al Crea) o ti danno fuoco per divertimento, perchè sei un ‘barbone’, un emarginato, un diverso... Altrimenti, se non sei un cittadino ‘gradito’, ci pensano le ‘ordinanze’, a cacciarti, nasconderti, impedirti di vivere la città, se sei un ‘clandestino’, una donna schiavizzata, un mendicate, una rom, un senza fissa dimora... E quando la discriminazione, la solitudine, la diffidenza e la paura che si respirano ovunque si traducono in atto violento, si ricorre alla categoria dell’ ’inspiegabile’, per nascondere che quei comportamenti sono il frutto delle scelte politiche (dalla diffusione delle armi, alla caccia al diverso, dalla creazione del ‘nemico’, al familismo, alla ‘giustizia fai da te’...)
Bisogna svelare la relazione tra le politiche e i fatti e provare a contrastarle: per questo è nato il Comitato, che intende creare tra tutti quelli che non sopportano questa deriva ‘securitaria’ una rete di relazioni e condivisione.
Ecco, quindi, schematicamente che cosa fino ad oggi si è fatto e pensato di agire come comitato. Ora si tratta di concretizzarlo.
OBIETTIVI:
Esprimere il dissenso verso le scelte di Sindaco e Giunta in modo visibile a tutta l’opinione pubblica.
Coagulare lo scontento di molti cittadini e cittadine democratici per la gestione della nuova amministrazione, soprattutto nel campo della cosiddetta ‘sicurezza’ e dare ‘corpo’ alla loro indignazione.
Ribellarsi all’indifferenza e alla mancanza d’indignazione.
Rendere consapevole la cittadinanza di quanto l’ondata di proibizionismo sia inutile per garantire una migliore convivenza e volta a creare nemici, a distogliere l’attenzione dalle vere emergenze (economica, violenza nelle relazioni, traffico, vendita palazzi storici di proprietà collettiva, devastazione del territorio) e dai fallimenti (‘Louvre”, Commissariamento Fondazione Arena, Tramvia?, ecc.).
Educare alla cittadinanza, alla convivenza, alla convivialità.
Vincere le paure indotte
Riappropriarsi della piena cittadinanza
Resistere con la nonviolenza
STRUMENTI:
Appello (da estendere a più persone possibili. Aprirlo anche a chi non è di Verona? E’ arrivata, e ringraziamo chi se ne è fatto tramite, l’adesione di Gino Strada, Emergency. Apriamo alle firme anche di non residenti a Verona e provincia? Firme di appoggio?)
Nonviolenza
Ironia
Blog in cui sono presenti tutti i materiali del Comitato e andranno inseriti i documenti che si intendono diffondere (ordinanze, lettere e riflessioni di firmatari, notizie oscrate dai media,...)
incontri teorici:
Lettura ragionata del decreto sicurezza e delle ordinanze del Sindaco di Verona
Insicurezza reale, insicurezza costruita, insicurezza percepita. Lotta alla criminalità?
Teoria e pratica della disobbedienza civile (con filmato su azioni di disobbedienza civile e boicottaggi (Da Gandhi a Luther King, …a…Abbè Pierre)
Azioni dirette di disobbedienza civile molto giocose.
Creazione di un nucleo di persone motivate che prepari e gestisca le azioni
Osservatorio che tenga alta l’attenzione sulle opere dell’amministrazione (Osservatorio).
Concorso fotografico, aperto a tutti Verona, città aperta (Il vero degrado della mia Verona). I cittadini potranno documentare degrado e situazioni nella città che davvero minano la sicurezza di sentirsi cittadini liberi nella propria città e una didascalia descrittiva. Le foto saranno caricate sul blog e verranno poi stampate a insindacabile valutazione di una commissione (formata da firmatari dell’appello) per una mostra e una premiazione.
Da ultimo vanno sottolineati il problema dei
COSTI (che, peraltro si intendono contenere al massimo organizzando le iniziative in luoghi gratuiti e con relatori volontari e utilizzando le mail come principale canale di diffusione). Per i materiali di consumo e le piccole spse organizzative provederemo con sottoscrizioni di autofinanziamento e piccole iniziative redditizie (piccoli buffet a contributo alle iniziative pubbliche)
e delle RISORSE UMANE, cioè della disponibilità di persone che intendano lavorare e gestire singole parti o il coordinamento delle iniziative. Vedere la scheda degli impegni assunti a fine della riunione.
Interventi:
Cristina Antolini:
Chiede che le firme siano aperte anche ai cittadini e alle cittadine della provincia e che la ‘controinformazione’ non sia delegata al solo blog, ma anche a metodi più tradizionali ma più fruibili da tutti (banchetti, volantinaggi sugli autobus e alle fermate degli autobus, alle edicole la domenica mattina, davanti alle scuole per distribuire materiale informativo).
L’autobus è un ottimo osservatorio della città. Viaggiando si incontrano cittadini e situazioni di ogni tipo, si assiste a aggressività e violenza. Ai ‘vigilantes’ è stato affidato un compito di ‘colpevolizzazione’ dei ‘diversi’ e di allontanamento della ‘violenza’ (soprattutto govanile), non di prevenzione e risoluzione dei comportamenti violenti. Mettere in evidenza i costi e i risultati della figura del vigilante.
Miria Pericolosi:
Cercare di conoscere il mandato e i costi dei tutori della ‘sicurezza urbana partecipata’ e della polizia ubana che sempre più viene usata per l’ordine pblico invece che per regolamentare il traffico. Vedere se è legale la richiesta di documenti di identità da parte di queste figure.
Fare un’azione di disobbedienza civile eclatante per attirare l’attenzione della cittadinanza sul comitato e sui suoi temi.
Fiorenzo Fasoli:
Ci sono due strade per contrastare le ordinanze del Sindaco. Una, impugnarle davanti alla giustizia è molto costosa (circa 2000 euri) e ha tempi lunghissimi; l’altra, incorrere nella sanzione e poi ricorrere al giudice di pace per dimostrane l’illegittimità, presuppone un lavoro organizzativo e di solidarietà che il comitato può costruire.
Silvana Valpiana:
Mentre si sventola a proposito e a sproposito il fantasma della ‘sicurezza’, ogni giorno nella nostra città avvengono situazioni in cui la reale sicurezza del cittadino è messa in pericolo: in particolare dalla maleducazione e dal non rispetto delle norme da parte degli automobilisti ai danni di pedoni e ciclisti. Propone di chiedere a tutti i firmatari di denunciare puntualmente tutte queste situazioni reali di insicurezza (Polizia Municipale 0458078411) con una frase concordata (“Buongiorno. Chiamo a nome del Comitato ‘Verona, città aperta’ e chiedo l’intervento dei Vigili Urbani perché sto assistendo a ......). Questa azione può nascere in alleanza con gli Amici della Bicicletta.
Paolo Ferrari:
Importante avere una consulenza legale per conoscere la materia e per essere consci delle conseguenze e tutelati nelle azioni. Limitarsi al ‘disturbo’ può essere utile per farci conoscere nell’imediato, ma serve anche un lavoro di lunga lena per riostruire la coscienza etica dei cittadini. L’esperienza di ‘Fiori di Pace’ nel conflitto israeliano/palestinese potrebbe essere aplicata anche a Verona: far dialogare le due parti. Molti veronesi vivono la paura dell’estinzione, terrorizzati dalle paure indotte per l’invasione degli stranieri. Organizzare iniziative di dialogo tra ’vittime’ e ‘violenti’.
Giorgio Gabanizza:
Dobbiamo diffondere una cultura inclusiva, anche prendendo iniziative esemplari. Prima fra tutte la verifica dell’attendibilità e della costituzionalità delle ordinanze, attraverso una ricognizione attenta dei provvedimenti. L’impostazione del sindaco fa scuola (vedi incontro di Parma) e Decreto sicurezza.
Bruno Fini:
E’ importante non avere l’ambizione di fare troppe cose e concentrarsi sul tema ‘sicurezza’, iniziando a gennaio i 3 incontri teorici, poi si vedrà. Propone di sdoppiare il primo incontro, facendoci illustrare le ordinanze del Sindaco, ma anche la sentenza di condanna per razzismo al Sindaco.
Massimo Valpiana:
E’ importante scegliere le strategie del Comitato. Non essere solamente critici verso le politiche attuate dall’amministrazione, ma mettere in evidenza la nostra proposta e la nostra visione della sicurezza. Usare tutti gli spazi possibili e concessi sui media locali per arrivare a tutti e creare consenso alle nostre proposte. Mettere in evidenza con i nostri mezzi (blog, ma anche Facebook, molto seguito e già tanto utilizzato dal sindaco che ha decine di migliaia di ‘amici’) le omissioni della stampa veronese rispetto ai fallimenti dell’amministrazione.
Dino Poli:
Creare due osservatori sulle politiche dell’amministrazione
osservatorio normativo
osservatorio economico
che studino le scelte e gli effetti di queste scelte sulla città e che informino la cittadinanza anche attraverso un semplice foglio/bollettino delle contraddizioni normative tra divieti (per i ‘poveri’) e impunità (per i ‘ricchi’). Importare ‘buone pratiche’ già attuate in altri contesti civici, quali, per esempio, la ‘presenza amica’ nelle curve degli stadi. Promuovere le forme ‘positive’, quali per esempio la tifoseria del Chievo.
Adriano Campedelli:
Il Comitato è formato da adesioni a titolo individuale, ma propone di inviare l’appello per la firma ai Presidenti di tante Associazione della città affinché possano sottoporle ai loro associati.
Propone poi di seguire in particolare la questione ‘laicità’, intervenendo ogni qualvolta l’amministrazione comunale o le gerarchie cattoliche o di altre religioni la perdano di vista.
Giorgio Gabanizza:
Propone un’attenzione particolare all’applicazione del decreto Lanzillotta nelle aziende partecipate e pubbliche di Verona, dove i Consigli di amministrazione si sono aumentati le prebende, così come di altri sprechi della pubblica amministrazione (consulenze, luminarie, eccetera) fino ad arrivare a proporre un’autoriduzione delle tasse ai contribuenti sulla base degli sprechi, delle spese inutili, dei vantaggi personali degli amministratori
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INCONTRO CON I FIRMATARI

Cara amica, caro amico,
innanzitutto ti ringraziamo per aver scelto di dare la tua adesione all'appello 'Verona, città aperta', unendo la tua voce a quella di altri cittadini e cittadine veronesi che non si riconoscono in quanto sta avvenendo nella nostra città. Come sai, l'appello lanciato dai primi firmatari è stato divulgato nelle ultime settimane ed è ora giunto il momento di raccogliere le firme di tutti coloro che lo condividono, per dare più visibilità all'iniziativa e coinvolgere più persone, ampliandola ad un pubblico più vasto. Per questo ti chiediamo fin da ora di farti a tua volta promotore dell'appello, chiedendo a chi conosci di aderire e di inviare la propria adesione alla mail del Comitato veronacittaaperta@hotmail.it. Per far sì che l' appello rimanga di 'cittadine e cittadini' si è deciso che non compaiano di fianco ai nomi sigle di partiti o associazioni ma solo la professione, per questo preghiamo chi non vedesse accanto al proprio nome una dicitura corretta di farla avere per mail al Comitato. Prima di rendere pubblico l'appello a tutta la cittadinanza, riteniamo utile un incontro tra gli attuali firmatari che proponiamo per
lunedì 1 dicembre alle ore 18,30 pesso l'Istituto Galileo FerrarisIn via del Pontiere, 40
sia per conoscerci, sia per organizzare la diffusione pubblica dell'appello e l'avvio della campagna 'Verona, città aperta'. Per iniziare, proporremmo alcuni incontri di 'educazione civica', concordati nella riunione precedente, in cui 'raccontare' i contenuti delle ordinanze del sindaco e riflettere su che cosa sia realmente la sicurezza e quali strumenti/strategie potrebbero dare ai cittadini una vera sensazione di non solitudine, per affrontare il nodo 'sicurezza', non solo da un punto di vista giuridico, ma anche come sentimento personale e collettivo, in particolare anche dopo i dolorosi, drammatici avvenimenti degli ultimi giorniIn questa prima fase riteniamo utile un approccio legato all'informazione e alla conoscenza, cui si potrebbero far seguire altri incontri, già proposti da alcuni firmatari, ma anche azioni nonviolente.Insomma, il percorso iniziato con l'appello, si evolverà e seguirà le strade che chi lo ha sottoscritto sceglierà collettivamente. Grazie per l'attenzione, la disponibilità e arrivederci a presto.
Un caro saluto

28 novembre 2008

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Cara amica, caro amico,
innanzitutto ti ringraziamo per aver scelto di dare la tua adesione all'appello 'Verona, città aperta', unendo la tua voce a quella di altri cittadini e cittadine veronesi che non si riconoscono in quanto sta avvenendo nella nostra città.
Come sai, l'appello lanciato dai primi firmatari è stato divulgato nelle ultime settimane ed è ora giunto il momento di raccogliere le firme di tutti coloro che lo condividono, per dare più visibilità all'iniziativa e coinvolgere più persone, ampliandola ad un pubblico più vasto. Per questo ti chiediamo fin da ora di farti a tua volta promotore dell'appello, chiedendo a chi conosci di aderire e di inviare la propria adesione alla mail del Comitato veronacittaaperta@hotmail.it. Per far sì che l' appello rimanga di 'cittadine e cittadini' si è deciso che non compaiano di fianco ai nomi sigle di partiti o associazioni ma solo la professione, per questo preghiamo chi non vedesse accanto al proprio nome una dicitura corretta di farla avere per mail al Comitato.
Prima di rendere pubblico l'appello a tutta la cittadinanza, riteniamo utile un incontro tra gli attuali firmatari che proponiamo per

lunedì 1 dicembre alle ore 18,30
pesso l'Istituto Galileo Ferraris
In via del Pontiere, 40

sia per conoscerci, sia per organizzare la diffusione pubblica dell'appello e l'avvio della campagna 'Verona, città aperta'.

Per iniziare, proporremmo alcuni incontri di 'educazione civica', concordati nella riunione precedente, in cui 'raccontare' i contenuti delle ordinanze del sindaco e riflettere su che cosa sia realmente la sicurezza e quali strumenti/strategie potrebbero dare ai cittadini una vera sensazione di non solitudine, per affrontare il nodo 'sicurezza', non solo da un punto di vista giuridico, ma anche come sentimento personale e collettivo, in particolare anche dopo i dolorosi, drammatici avvenimenti degli ultimi giorni
In questa prima fase riteniamo utile un approccio legato all'informazione e alla conoscenza, cui si potrebbero far seguire altri incontri, già proposti da alcuni firmatari, ma anche azioni nonviolente.
Insomma, il percorso iniziato con l'appello, si evolverà e seguirà le strade che chi lo ha sottoscritto sceglierà collettivamente.

Grazie per l'attenzione, la disponibilità e arrivederci a presto.
Un caro saluto

11 novembre 2008

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PRIME LETTERE AI FIRMATARI

Cara amica, caro amico,
i firmatari dell'appello che hanno partecipato alla riunione di lunedì 10, hanno proposto, per dare più visibilità all'iniziativa e conivolgere più persone, di continuare la raccolta di firme, fino ad ora riservata a contatti personali, ampliandola ad un pubblico più vasto. Per questo ti chiediamo fin da ora di farti a tua volta promotore dell'appello, chiedendo a chi conosci di aderire e di inviare la propria adesione alla mail del Comitato veronacittaaperta@hotmail.it. Per far sì che l' appello rimanga di 'cittadine e cittadini' si è deciso che non compaiano di fianco ai nomi sigle di partiti o associazioni ma solo la professione.In considerazione di queste decisioni collettive, si è concordato di rimandare la conferenza stampa prevista per mercoledì 12 p.v., rimandando la diffusione pubblica dell'appello e delle altre iniziative a un incontro a cui sono fin d'ora invitati tutti i firmatari che si terrà lunedì '1 Dicembre 2008 alle 18.30 pesso l'istituto Galileo Ferraris in Via del Pontiere, 40.Ricordiamo a tutti che sul blog del comitato www.veronacittaaperta.blogspot.com si troveranno le firme raccolte e il materiale di documentazione dell'iniziativa. A seguire inviamo nuovamente il testo dell'appello corredato dall'elenco dei primi firmatari da divulgare ad altri cittadini e cittadine che si riconoscano in quanto scritto. Grazie per l'attenzione
per adesioni Comitato Verona città aperta :
veronacittaaperta@hotmail.it

Verona, città aperta
Siamo cittadine e cittadini veronesi.
Vogliamo abitare una città in cui ci sia rispetto innanzitutto per la democrazia e per la vita delle persone, in cui sui temi importanti per la comunità, che riguardano la cosa pubblica, si ascoltino democraticamente i cittadini; in cui la libertà di religione non perda mai di vista la laicità delle istituzioni.
Vogliamo sentirci liberi di vivere, con civiltà e rispetto dei bisogni e dei desideri di tutti, gli spazi della nostra città, senza incorrere in continui divieti che impediscono anche le più semplici azioni del vivere quotidiano (fare un gesto di umanità verso mendicanti e barboni; mangiare o bere in luoghi pubblici; sentire e vedere suonatori e artisti di strada, ecc.).
Vogliamo educarci ed educare le giovani generazioni alla cittadinanza, alla convivenza, alla convivialità e alla nonviolenza. Intendiamo riappropriarci della nostra piena cittadinanza, vincendo le paure indotte e resistendo ai divieti assurdi e ai pregiudizi..
Non ci piace una Verona che perde di vista la vera legalità (diritto alla sicurezza, al lavoro, alla casa) garantendo i forti e criminalizzando i deboli; che multa chi mangia un kebab mentre consente le spericolate azioni dell’alta finanza.
Non ci piace una Verona che fa ancora troppo poco per superare la povertà, la marginalità, lo sfruttamento e la violenza sulle donne e per comporre armonicamente le differenze tra le persone, ma che si accontenta di mettere al bando i poveri, i marginali, le schiave prostituite e i ‘diversi’.
Non ci piace una Verona che negando diritti crea clandestinità, calpesta fondamentali libertà democratiche e si dimentica del dovere di asilo ed ospitalità verso chi magari fugge dalla guerra, dalla persecuzione, dalla fame.
Non ci piace una Verona corporativa, egoista, rozza, escludente inospitale e ci ribelliamo all’indifferenza e alla mancanza d’indignazione verso i soprusi quotidiani, che possono giungere, come accaduto, fino al pestaggio a morte di un ragazzo ucciso dalla violenza e dall'odio, alimentati dall'intolleranza.
Per questo proponiamo a tutti coloro che si riconoscono in questo appello di sottoscriverlo e di costruire un percorso pubblico da "fare insieme", per far rinascere una Verona dell’accoglienza, della tolleranza, della disponibilità, del rispetto; vogliamo opporci alla deriva di civiltà, reagiamo contro una città in cui la ‘sicurezza’ diventa il cardine che giustifica ogni misura, trasformando ogni malessere in egoismo sociale.
Vogliamo esprimere in modo visibile a tutta l’opinione pubblica veronese il nostro progetto di una città aperta, giusta e gioiosa e il nostro dissenso verso una città chiusa e paurosa.

per adesioni Comitato Verona città aperta :
veronacittaaperta@hotmail.it

http://www.veronacittaaperta.blogspot.com/

Paolo Andreoli, Consigliere provinciale , Lia Arrigoni, libraia, Giuseppe Balocco, Claudio Bassi, medico chirurgo, docente universitario, Gianni Basso, pensionato, Margherita Basso, pensionata, Giorgio Maria Bellini, poeta, Alessia Berardinelli, Fabrizio Bertoli, Giorgio Bragaja, già consigliere comunale e regionale, Lorenzo Bolomini, Fabio Bucher, avvocato, Roberto Bruttura, già Assessore regionale alla Sanità, Emilia Butturini, studentessa, Giuseppe Campagnari, ingegnere, Alice Castellani, artista e giornalista, Maurizio Corticelli, avvocato, Matteo Dal Prà, impiegato e sindacalista, Maria Cristina Danzi, impiegata, Dino Facchini, Michela Faccioli, Fiorenzo Fasoli, ferroviere, già consigliere comunale, Daria Ferrari, architetto, Paolo Ferrari, consigliere provinciale, Bruno Fini, Renzo Fior, comunità di Emmaus, Giorgio Gabanizza, già consigliere comunale, provinciale, regionale, Maria Geneth, ginecologa, Olivia Guaraldo, docente universitaria, Agata La Terza, docente, Roberto Leone, medico universitario, Renzo Magagnotti, maestro, Gian Aldo Mantovanelli, sindacalista, Giorgio Massignan, Valentina Meurisse, insegnate, orientamento scolastico, Riccardo Milano, Susanna Morgante, medico sanità pubblica, Ettore Nardelli, medico, Federica Panizzo, avvocata, Emanuela Pasetto, avvocata, Miria Pericolosi, Graziano Perini, consigliere comunale, Daniela Piccoli, Dino Poli, dirigente scolastico, Maria Rita Serantoni, Clara Rossi, docente, Paolo Rossignoli, editore, GiamBattista Ruffo, Liliana Sannini, impiegata, Flavio Savoldi, Giorgio Scarato, consigliere provinciale, Elio Renato Specchierla, Cristina Stevanoni, Riccardo Trespidi, medico, Mao Valpiana, già Consigliere regionale, Silvana Valpiana, insegnate scuola media, Tiziana Valpiana , già parlamentare

15 gennaio 2008

CONFERENZA STAMPA

CONFERENZA STAMPAVENERDì 16 GENNAIO ore 11,30 sala Rossa della Provincia di Verona PER IL "DIRITTO ALLA CITTADINANZA...ATTIVA"
'Verona, città aperta' è nata per unenire la voce dei cittadini e cittadine veronesi che non si riconoscono in quanto sta avvenendo nella nostra città. L'appello, proposto da cittadini e cittadine veronesi rappresentativi di mondi diversi, ha raggiunto ormai le 300 sottoscrizioni ed è aperto all’adesione di tutti coloro che a Verona e provincia ne condividano lo spirito e intendano operare per contrastare il clima che si sta costruendo nella nostra città e che in questi giorni ha dato origine ad un ennesimo intollerabile episodio di violenza. Nell’ultima assemblea dei firmatari abbiamo concordato di dare il via alla campagna 'Verona, ,città aperta' con alcune iniziative in cui riflettere su che cosa sia realmente la sicurezza e su quali strumenti/strategie potrebbero dare ai cittadini una vera sensazione di non solitudine, per affrontare il nodo 'sicurezza', non solo da un punto di vista giuridico, ma anche come sentimento personale e collettivo. In questa prima fase riteniamo utile un approccio legato all'informazione e alla conoscenza, cui si potrebbero far seguire altri incontri, già proposti da alcuni firmatari, ma anche azioni nonviolente. Insomma, il percorso iniziato con l'appello, si evolverà e seguirà le strade che chi lo ha sottoscritto sceglierà collettivamente. In Allegato volantino da distribuire ad amici,conoscenti,a tutti.

13 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA
Nei giorni in cui una nuova aggressione violenta, dopo quella mortale ai danni di Nicola Tommasoli nello scorso mese di maggio, denuncia ancora una volta “l’emergenza Verona” e, nello stesso tempo, il Sindaco e le sue ordinanze a ‘tolleranza zero’, del tutto inefficaci e a stroncare le gesta di questi violenti ‘tollerati’, assurge ai primi posti tra i sindaci più ‘graditi’, un gruppo di cittadini e cittadine veronesi lancia un appello per manifestare all’opinione pubblica provinciale e nazionale il proprio totale disaccordo sulla gestione della città. Cittadini, come i tanti che danno vita a diversi Comitati sorti a Verona contro le scelte scellerate e miopi della Giunta, che non sono interpellati quando si tratta di fare i sondaggi, ma che intendono ribellarsi all’indifferenza e dare ‘corpo’ alla propria indignazione verso le scelte di Sindaco e Giunta, rendendo consapevole tutta la cittadinanza di quanto l’ondata di proibizionismo sia del tutto inutile per garantire una migliore convivenza e sia invece volta a creare nemici, a distogliere l’attenzione e far dimenticare le vere emergenze e i fallimenti.
Intendiamo vincere le paure indotte, educarci e educare alla cittadinanza, alla convivenza, alla convivialità, riappropriarci della piena cittadinanza, resistere con la nonviolenza.
Per questo, ringraziando per l’attenzione, chiediamo la cortesia di voler dare diffusione al nostro appello per VERONA, CITTA’ APERTA
In allegato TESTO APPELLO E FIRME
per adesioni Comitato Verona città aperta : veronacittaaperta@hotmail.it

http://www.veronacittaaperta.blogspot.com/




Il Comitato organizza alcuni incontri informativi, aperti a tutta la cittadinanza, che si terranno presso l’Istituto Galileo Ferraris, in Via del Pontiere dalle ore 20,30 alle 23.
VERONA, CITTA’ APERTA
Lunedì 19 gennaio
C’è il mondo… fuor da queste mura
Lettura ragionata del decreto sicurezza
Federica Panizzo, avvocata
moderatore Raffaello Zordan, giornalista, redattore di Nigrizia
Lunedì 9 febbraio
La città violata
Insicurezza reale, insicurezza costruita, insicurezza percepita: le ordinanze del Sindaco di Verona.
Guido Papalia, procuratore della Repubblica di Brescia
Moderatore Mario Puliero, direttore Telearena
Lunedì 2 marzo
L’obbedienza non è più una virtù
Teoria e pratica della disobbedienza civile (con filmato su azioni di nonviolenza attiva)
Massimo Valpiana, Movimento Nonviolento
Modera Giuseppe Muraro, giornalista tg3 regionale